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    L’avvocato Pisani presenta un esposto contro il risultato di Sanremo: “Truffa di massa ai danni dei votanti&…

    L’avvocato Angelo Pisani ha annunciato un esposto contro il risultato del Festival di Sanremo 2024, che ha visto la vittoria di Angelina Mango.Pisani sostiene che si configura una “truffa di massa” ai danni dei votanti che hanno sostenuto Geolier, il rapper napoletano che ha dominato il televoto ma si è classificato al secondo posto.
    L’avvocato spiega che il codice 18 per votare Geolier risultava spesso bloccato, creando difficoltà ai votanti. Inoltre, sostiene che la sala stampa era “tutta contro Geolier”, ribaltando completamente il risultato del televoto.
    Pisani presenterà un esposto alla Procura per truffa da minorata difesa, chiedendo il ricalcolo dei voti e l’accertamento sul sistema di scelta del vincitore.
    In sede civile, l’avvocato chiederà il risarcimento danni e il rimborso del pagamento per i voti inutilizzati. Inoltre, chiede il rispetto di telespettatori, votanti e cantanti, e denuncia la mortificazione della giuria popolare e la truffa a quanti hanno pagato per un voto inutile.
     La Rai ha già respinto le accuse di brogli
    Le accuse di Pisani hanno acceso un acceso dibattito sul Festival di Sanremo e sul sistema di voto.La Rai ha respinto le accuse di brogli, affermando che il sistema di voto è sicuro e trasparente.La vicenda è destinata ad avere strascichi legali e mediatici.
    Ma non è finita qui perché l’avvocato Piani è anche il responsabile dell’Associazione Noiconsumatori e sui propri canali sociali scrive: “Il voto della sala stampa di Sanremo è senza dubbio Una pagina penosa e vergognosa del giornalismo italiano , presenterò un esposto anche al consiglio dell’ordine dei giornalisti per chieder accertamento violazioni del codice deontologico e relative sanzioni , con riserva di ogni diritto azione.
    L’associazione Noiconsumatori chiederà alla Rai , tramite accesso agli atti , la documentazione e verbali dei voti dati dalla sala stampa agli artisti nelle 5 giornate, per valutare se sussistono ipotesi di gravi violazioni e reati di razzismo e bullismo nella votazione per la premiazione del festival di Sanremo.
    Strano, molto strano che oltre il 60% del televoto , nonostante il blocco del sistema,è stato a favore di Geolier, poi la Rai, quale servizio pubblico,abbia proclamato la vittoria di Angelina Mango in maniera, senza comunicare, peraltro, le modalità , costi e le competenze, con cui sono stati selezionati i giornalisti votanti a Sanremo”.
    Il tutto,anche in considerazione delle gravi affermazioni di alcuni pseudo giornalisti dopo la classifica delle cover” che hanno offeso pubblicamente il giovane artista napoletana o ed usato espressioni del tipo: ‘Non fate più votare la Campania’ o come una giornalista di Pavia che ha esclamato ‘gli ho dato uno perché non potevo dare zero’, chiedendo inoltre a Geolier in conferenza stampa ‘non ti senti di aver rubato un po’ la vittoria di ieri…’.
    Sono comportamenti – dichiara l’avvocato Angelo Pisani, chiederemo di valutare anche alla magistratura ed altre autorità competenti come l’agcom, oltre all’ordine dei giornalisti”.
    Intanto ieri sera per il ritorno a casa per Emanuele Palumbo nel suo rione Gescal c’è stata una grande festa con oltre un migliaio di persone in strada ad accoglierlo con tanto di fuochi d’aritificio.
    (foto di Ezio Cairoli) LEGGI TUTTO

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    Napoli, fuochi d’artificio e migliaia di persone accolgono Geolier al rione Gescal

    Un bagno di folla ha accolto Geolier al suo ritorno a Secondigliano dopo il Festival di Sanremo. Il pullman che lo trasportava faticava a farsi largo tra la gente, accorsa per acclamarlo e celebrare il suo successo.
    Fuochi d’artificio e cori festanti hanno illuminato il quartiere, mentre i fan immortalavano il momento con i loro cellulari. “Emanuele uno di noi”, scandivano i presenti, orgogliosi del loro concittadino che ha portato la voce di Secondigliano sul palcoscenico più importante d’Italia.
    Geolier, visibilmente emozionato, ha ringraziato la sua gente per l’affetto dimostrato. “Mi avete dato la forza di arrivare fino a qui”, ha detto, sottolineando l’importanza di non dimenticare mai le proprie origini.
    Il rapper ha poi dedicato il suo successo a tutti i ragazzi di Secondigliano e dei quartieri difficili. “Voglio dimostrare che anche da qui si può arrivare in alto”, ha affermato, lanciando un messaggio di speranza e di riscatto.
    La festa di ieri è stata solo l’inizio dei festeggiamenti per Geolier. In programma ci sono anche eventi ufficiali, ma per il momento il rapper ha voluto godersi il calore della sua gente e del suo rione.
    Il successo di Geolier è un esempio di come la musica possa unire le persone e abbattere le barriere. La sua storia dimostra che il talento e la tenacia possono permettere di realizzare i propri sogni, anche partendo da contesti difficili. LEGGI TUTTO

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    Geolier: da Secondigliano a Sanremo, la voce di Napoli che ha conquistato l’Italia

    Geolier, nome d’arte di Emanuele Palumbo, nato a Napoli il 23 marzo 2000, Geolier è cresciuto nel quartiere di Secondigliano, che ha influenzato profondamente il suo stile e la sua musica, arricchendoli con beat urban e liriche in dialetto napoletano.La sua carriera ha preso il via poco dopo il compimento del suo diciottesimo compleanno, con il lancio del singolo “P Secondigliano”, che ha visto la collaborazione con Nicola Siciliano. Questo brano ha segnato l’inizio del suo successo, raccontando la realtà del suo quartiere d’origine.
    Nel 2019, sotto l’etichetta BFM Music di Luchè, è uscito il suo primo album “Emanuele”, contenente collaborazioni con artisti del calibro di Luchè, Guè, Emis Killa, Lele Blade e MV Killa. L’album ha ottenuto un disco di platino, confermando il favore del pubblico e la qualità della proposta artistica di Geolier.
    Nel corso della sua carriera, Geolier ha continuato a collaborare con importanti nomi della scena musicale italiana, tra cui Sfera Ebbasta, Lazza, e ha partecipato a progetti di grande risonanza come “M’Manc” con Shablo e “Chiagne” con Lazza.
    Il suo impegno artistico gli ha permesso di essere una figura chiave nella nuova generazione della musica partenopea, portando avanti una napoletanità contemporanea e riconoscibile.
    Il 2024 segna un passo importante nella sua carriera con la partecipazione al Festival di Sanremo, dove si esibirà con il brano “I p’ me, tu p’ te”. Questa partecipazione è vista con grande attesa, poiché Geolier rappresenta un esponente di spicco della musica urbana italiana, e la sua presenza a Sanremo conferma l’apertura del festival a sonorità più contemporanee e urbane.
    La musica di Geolier si caratterizza per la capacità di raccontare storie autentiche attraverso un linguaggio che mescola l’italiano al dialetto napoletano, creando un ponte tra tradizione e modernità. Le sue canzoni, spesso cariche di emozioni e vissuti personali, riflettono la realtà di molti giovani napoletani, rendendolo un punto di riferimento per chi cerca nella musica non solo intrattenimento, ma anche narrazione e identità. LEGGI TUTTO

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    Camorra, Faida del Principino: ergastolo al boss Paolo Di Lauro. Tutte le condanne

    Quella che è passata alla storia criminale di Napoli come la Faida del Principino ha conosciuto ieri il suo epilogo processuale con una serie di condanne al ribasso nel processo di primo grado.Si tratta della sanguinosa scia di sangue lasciata sulle strade di Scampia, Secondigliano e dintorni nel conflitto di camorra tra i clan Di Lauro e Licciardi negli anni ’90.
    La pena più elevata, l’ergastolo, è stata inflitta al boss Paolo Di Lauro, alias ciruzzo o’ milionario e al sicario Raffaele Perfetto, che hanno scelto di non collaborare con la giustizia.
    Trent’anni a testa sono stati invece inflitti a Guido Abbinante e Raffaele Abbinante, che hanno sempre negato le accuse.
    Per gli altri imputati le pene sono state decisamente più soft, soprattutto considerando la consistenza delle accuse:
    Giuseppe Lo Russo e Gennaro Trambarulo hanno rimediato 20 anni grazie al riconoscimento delle attenuanti generiche;Rito Calzone ha rimediato 18 anni e 8 mesi grazie al riconoscimento delle attenuanti generiche;
    Maurizio Prestieri, Ettore Sabatino e Antonio Leonardi hanno incassato 18 anni, 16 anni e 14 anni. I tre pentiti hanno ammesso le proprie responsabilità, confessando il proprio coinvolgimento nella Faida del Principino.
    La scia di sangue passata alla storia come la “faida del Principino” inizia a metà anni ’90 in seguito al delitto di Vincenzo Esposito, alias “il principino”, rampollo dei Licciardi assassinato dopo una rissa in discoteca con alcuni affiliati al clan Di Lauro.
    Antonio Prestieri era così imputato per il tentato omicidio di Carmine Brancaccio, avvenuto alla Masseria Cardone il 17 marzo 1997.
    Paolo Di Lauro, Antonio Leonardi e Gennaro Russo devono rispondere dell’omicidio di Pasquale Benderi “Peugeot”, affiliato ai Di Lauro, assassinato a Melito il 25 marzo 1997.
    Di Lauro, Sabatino e Raffaele Amato (poi stralciato) sono indagati per l’omicidio di Ciro Cianciulli, che voleva passare coi Licciardi, ucciso il 3 aprile 1997.
    Di Lauro, Lo Russo, Leonardi, Maurizio Prestieri e Trambarulo sono stati imputati per gli omicidi di Francesco Fusco e Armando Esposito, avvenuta il 7 aprile 1997.
    Gli altri delitti contestati sono quelli di Eduardo Cianciulli, Giuseppe Balestrieri, Gennaro Romano, Raffaele Ruggiero e il tentato omicidio di Antonio Ruggiero “Tonino sette botte”, Renato Tramontano e Umberto Zovasco, conosciuto come il “polacco”.
    I colpi di scena del processo
    Nell’udienza celebrata a dicembre scorso- come ricorda Il Roma- non sono mancati alcuni importanti colpi di scena: Giuseppe Lo Russo, Gennaro Trambarulo e Rito Calzone avevano infatti deciso di ammettere le proprie responsabilità, confessando il proprio coinvolgimento nella “faida del Principino”.
    Diametralmente opposta la linea processuale di “Ciruzzo ‘o milionario”, Raffaele Abbinante, Guido Abbinante e Raffaele Perfetto, che hanno invece deciso di non confessare alcunché. Mossa che a Di Lauro è costata l’ergastolo.
    Le condanne al ribasso, soprattutto per i capiclan, hanno suscitato le proteste delle parti civili, che hanno annunciato ricorso in appello. LEGGI TUTTO

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    Secondigliano, crolla solaio in via Giovo: sgomberate 9 famiglie

    Tragedia sfiorata ieri sera a Secondigliano dove è crollato, il solaio in una palazzina di due piani. L’edificio si trova in via Paolo Giovio. Non si registrano feriti.
    Sul posto sono immediatamente intervenuti la Polizia Locale, i Vigili del fuoco e la Protezione Civile Comunale. Dopo il primo crollo, per il quale è stato necessario lo sgombero di 9 appartamenti, è stata interessata da un secondo crollo anche una parete interna posta a confine con l’edificio attiguo con accesso da via Monte Faito.
    I detriti cadendo hanno invaso il cortile dello stabile vicino determinando lo sgombero di altri due appartamenti.
    Sono in corso le verifiche negli immobili e le operazioni per lo sgombero dei nuclei familiari che hanno trovato sistemazione autonoma ad eccezione di due famiglie nelle quali sono presenti in una due minori e nell’altra due ultranovantenni allettati della cui sistemazione si stanno occupando i servizi sociali.
    Gli assessori Antonio De Iesu e Luca Trapanese hanno seguito per tutta la notte l’operato dei servizi in costante contatto con il sindaco Manfredi.
    Stamane si faranno ulteriori verifiche per stabilire la staticità degli edifici e stabilire chi potrà rientrare nelle proprie abitazioni. LEGGI TUTTO

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    Secondigliano, rissa tra coetanei: denunciati tre giovanissimi

    Era stato accoltellato nel corso di una rissa tra coetanei il 17enne di Secondigliano arrivato ieri pomeriggio al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli.
    Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, durante il servizio di controllo del territorio, erano infatti intervenuti in Strada Comunale dei Cavoni per la segnalazione di una persona ferita.
    Gli operatori, giunti prontamente sul posto, avevano trovato personale del 118 che stava già soccorrendo un giovane  poi trasportato presso l’Ospedale Cardarelli.
    L’immediata attività di indagine, svolta dagli agenti del Commissariato Secondigliano, ha consentito di accertare che il ferito era rimasto coinvolto, insieme ad altri due coetanei, in una lite scaturita da futili motivi; inoltre, gli operatori hanno rinvenuto e sequestrato due mazze da baseball ed un coltello a farfalla della lunghezza di 15 centimetri.
    Denunciati per rissa e lesioni tre giovani tra i 17 e i 18 anni
    Per tali motivi, tre napoletani, tra i 17 e i 18 anni, sono stati denunciati per rissa e lesioni personali aggravate; due di essi sono stati, altresì, denunciati per porto abusivo di armi e porto di armi od oggetti atti ad offendere. LEGGI TUTTO

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    Napoli, era ai domiciliari ma aveva droga in casa: arrestato

    La Polizia ha arrestato un 20enne napoletano, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, per possesso di droga.
    I fatti risalgono a ieri pomeriggio quando gli agenti del Commissariato Secondigliano hanno effettuato un controllo nell’abitazione del giovane, in via Monte Faito: all’interno della cappa della cucina, gli agenti hanno trovato 18 involucri di hashish del peso complessivo di circa 30 grammi, diverso materiale per il confezionamento per la droga e 298 artifizi pirotecnici di fabbricazione illegale.
    Il 20enne è stato dunque arrestato per detenzione illecita di sostanze stupefacenti e per omessa denuncia di materie esplodenti. LEGGI TUTTO

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    Secondigliano, recuperati fuochi illegali in via della Bussola

    Secondigliano, rinvenuti e sequestrati da parte della polizia circa 44 kg di fuochi pirotecnici illegali in uno stabile.
    Nella serata di ieri, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale della questura di Napoli hanno effettuato un controllo presso uno stabile di via della Bussola dove, in un’area che dà accesso al tetto, hanno rinvenuto e sequestrato 36 batterie di fuochi pirotecnici per un peso lordo complessivo di circa 40 kg ed altre 56 scatole contenenti 73 pezzi del peso lordo complessivo di circa 4 kg di fuochi di artificio. LEGGI TUTTO

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    IL FATTO Vendita casalinga di fuochi illegali a Secondigliano, 29enne arrestato

    Al sicuro tra le pareti del suo garage, un 29enne incensurato di Secondigliano aveva allestito una bancarella piena zeppa di fuochi illegali, protetto dalla percezione rischiosa della strada in cui si trovava, dove i controlli incalzanti dei carabinieri rendevano pericolosa la sua attività.
    Peccato che il portone fosse rimasto aperto, rivelando così i botti in bella mostra e visibili a tutti. I militari del nucleo radiomobile di Napoli, transitando per via Giardino dei Ciliegi, hanno prontamente notato la rivendita clandestina, complice la presenza di diversi clienti in fila.
    Sul banco improvvisato spiccavano 761 ben candelotti Cobra, insieme a 10 “cipolle” artigianali e altri fuochi pirotecnici, per i quali il venditore non aveva ovviamente alcuna licenza di vendita. Il 29enne è stato arrestato e trascorrerà i prossimi giorni ai domiciliari, in attesa di giudizio. LEGGI TUTTO

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    Recuperati smartphone e microtelefoni nei muri del carcere di Secondigliano

    Ancora una brillante operazione di polizia giudiziaria, portata al termine dal personale di Polizia Penitenziaria del Carcere di Secondigliano.
    Nel pomeriggio odierno, a seguito di meticolosa attività di indagine, nel corso di una perquisizione, sono stati rinvenuti otto smartphone e due microtelefoni abilmente occultate in un intercapedine di una parete della sezione detentiva. Inoltre, a seguito di un’accurata perquisizione col metal detector è stato rinvenuto un altro microtelefono occultato da un detenuto nelle parti intime.
    L’operazione, diretta dal Comandante di Reparto, Primo Dirigente di Polizia Penitenziaria, e coordinata dal funzionario Vice Comandante, ha così sventato l’ennesimo tentativo, sempre più frequente negli istituti penitenziari, di distribuzione ed uso di telefoni cellulari.
    Le operazioni infatti rientrano nella più ampia attività di prevenzione e contrasto all’introduzione di oggetti non consentiti all’interno del carcere partenopeo.
    Lo riferisce il Si.N.A.P.Pe, attraverso la voce del Segretario Generale Aggiunto Luigi Vargas e del Segretario Regionale Pasquale Gallo: “È evidente che il materiale rinvenuto e posto sotto sequestro, qualora sfuggito all’occhio vigile della Polizia Penitenziaria, avrebbe consentito alla popolazione detenuta la possibilità fraudolenta di mettersi in contatto con l’esterno.
    Ancora una volta grazie all’acume e alla professionalità della Polizia Penitenziaria del carcere di Secondigliano si è potuto dare un altro colpo all’illegalità, arginando i flussi di alimentazione di attività illecite all’interno del carcere.”
    I due dirigenti sindacali del Si.N.A.P.Pe nel complimentarsi con il personale di Polizia Penitenziaria artefice dell’operazione, auspicano che l’Amministrazione Penitenziaria dia un formale riconoscimento a tutti i poliziotti che quotidianamente si sacrificano con alto senso del dovere e indiscusse capacità, nonostante le innumerevoli difficoltà, garantendo l’ordine e la sicurezza all’interno degli istituti penitenziari affinché il rispetto delle norme prevalga sui tentativi di sopraffazione della criminalità organizzata. LEGGI TUTTO