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    Campi Flegrei , altra domenica di scosse: 11 da stamane

    Un’altra domenica di scosse ai Campi Flegrei. L’ Osservatorio Vesuviano ha emesso, poco fa, un comunicato per un nuovo sciame sismico in corso nell’area dei Campi Flegrei. “A partire dalle 08.45 ora locale è in corso uno sciame sismico nell’area dei Campi Flegrei. All’orario di emissione del presente comunicato, sono stati rilevati in via preliminare 11 terremoti con magnitudo Md ≥ 0 e magnitudo massima Md = 2.1 ± 0.3»”.
    Sono partite le verifiche da parte della Protezione civile e dei vigili del fuoco ma al momento, fortunatamente, non si segnalano danni a persone o cose.  La scossa più forte è stata quella delle 8,46 di magnitudo 2.1 avvertita anche da parte della popolazione. LEGGI TUTTO

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    EPISODIO CHOC Napoli, chiedono informazioni in stazione: drogati e rapinati anche delle scarpe. Due arresti

    Nella stazione ferroviaria di Napoli, un gesto di cortesia si è trasformato in un’agghiacciante esperienza per tre ragazzi egiziani, che hanno subito un brutale atto di rapina e aggressione dopo aver chiesto informazioni al personale presente. Secondo quanto riportato dalla Polizia Ferroviaria Campania, il cui intervento è stato sollecitato da un’ordinanza del GIP del Tribunale di Napoli, due individui di nazionalità algerina sono stati arrestati con l’accusa di rapina aggravata e lesioni.
    La trama di questa terribile vicenda inizia quando i tre ragazzi egiziani si trovavano nella Stazione Centrale di Napoli il 23 settembre scorso. Qui, hanno incrociato B.R. e A.H., due algerini che si sono offerti di accompagnarli e addirittura di offrire loro da bere come segno di ospitalità.
    Tuttavia, la generosità si è rivelata un inganno crudele: dopo aver accettato la bevanda offerta, i ragazzi egiziani hanno cominciato a sentirsi storditi e confusi, fino a perdere conoscenza. Si sono risvegliati solo diverse ore dopo, privi di sensi e completamente derubati: portafogli, zaini con note griffe di alta moda, cellulari, cuffie e addirittura le scarpe sono spariti. Le indagini condotte dalla polizia ferroviaria, in stretta collaborazione con la Procura di Napoli, hanno permesso di identificare e arrestare i presunti autori di questo crimine. LEGGI TUTTO

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    IL CASO Acerbi choc, Juan Jesus denuncia insulti razzisti in campo: “Mi ha detto ‘sei un ne**o’”

    Scandaloso episodio di razzismo a San Siro nel corso della partita tra Inter e Napoli. Lo ha denunciato Juan Jesus, difensore dei partenopei, al 59′ minuto di gioco nel momento in cui i nerazzurri erano in vantaggio con il punteggio di 1-0 in una gara poi finita in parità grazie alla rete proprio del brasiliano.PUBBLICITA

    Juan Jesus, a gioco fermo, si è avvicinato all’arbitro La Penna e il suo labiale, catturato dalle telecamere e dalla regia internazionale della Serie A, è chiarissimo: “Mi ha detto ne**o, a me non sta bene questo – dice il difensore centrale –. Questo non va bene, non va bene”, ripete ancora il numero 5 azzurro.
    Lo stesso Juan Jesus ha spiegato l’accaduto ai microfoni di DAZN nell’intervista post-partita: “In campo ci sta dire di tutto, lui ha visto che è andato oltre e ha chiesto scusa. E’ un bravo ragazzo, ha chiesto scusa e quando l’arbitro fischia va tutto a posto. Spero non accada più, è un ragazzo intelligente”. LEGGI TUTTO

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    L’INTERVISTA Juan Jesus: “Siamo forti, potevamo anche vincere. Vi spiego la discussione con Acerbi”

    Juan Jesus, difensore del Napoli che ha segnato il gol del pareggio contro l’Inter questa sera a San Siro, ha condiviso le sue impressioni al termine del match in un’intervista rilasciata ai microfoni di DAZN: “Ho visto la squadra disputare un ottimo match e, nella seconda metà, siamo stati gli unici a giocare”.PUBBLICITA

    “Un pareggio è un risultato accettabile, anche se avremmo potuto anche portare a casa la vittoria. Questo sottolinea la resilienza del nostro gruppo, nonostante le difficoltà recenti – prosegue -. Restiamo i detentori del titolo nazionale fino al primo luglio. La nostra aspirazione alla Champions League è viva e la matematica ci sostiene ancora”.
    “Con nove partite da giocare, c’è ancora molto in palio, specialmente con i futuri incontri casalinghi contro Atalanta e Bologna. Acerbi? E’ un ragazzo d’oro, ma ha esagerato un po’ con le parole. Dopo ha chiesto scusa e credo che ciò che accade sul campo debba rimanere confinato entro quelle linee. È normale che ci si possa scambiare battute di ogni tipo durante la partita, ma dovrebbe finire lì”. LEGGI TUTTO

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    Frattamaggiore, 19enne gioca alla roulette russa e si ferisce alla tempia

    Un 19enne di Frattamaggiore è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Pozzuoli dopo essersi ferito alla tempia con un proiettile esploso da una pistola a salve modificata.
    Il giovane stava giocando alla “roulette russa” con un amico minorenne quando, accidentalmente, si è esploso un proiettile che è rimasto incastrato nel cranio, sporgendo da esso.
    I carabinieri di Frattamaggiore, intervenuti sul posto, hanno ricostruito la dinamica dell’accaduto. I due ragazzi sono stati identificati e denunciati per detenzione abusiva e ricettazione di arma alterata.
    La pistola è stata sequestrata in una campagna di Frattamaggiore su indicazione dei due ragazzi.
    Il 19enne non è in pericolo di vita ed è stato giudicato guaribile in 10 giorni. LEGGI TUTTO

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    Gratteri: “Serve di più dal punto di vista normativo per contrastare la camorra”

    Napoli.”Dico sempre nei miei convegni e nei miei incontri cosa ci vorrebbe dal punto di vista normativo per far funzionare meglio il sistema, di più non posso fare”. Lo ha detto il capo della Procura di Napoli, Nicola Gratteri, rispondendo, a margine dell’inaugurazione dell’associazione Fai Antiracket di Chiaiano a Napoli, a chi gli chiede cosa si debba fare per evitare che la camorra si avventi sui finanziamenti del Pnrr, stimati nel capoluogo partenopeo in 1.086 euro pro capite.
    Gratteri ha quindi spiegato che, nell’azione di contrasto, i suoi interlocutori sono in primo luogo i responsabili delle forze di polizia: “non ho parlato con il governo – ha detto – perché per me gli interlocutori sono i vertici delle forze dell’ordine, il comandante generale dei Carabinieri, il comandante generale della Guardia di finanza e il capo della Polizia.
    Sono tre persone di altissimo livello e stanno mandando e hanno mandato qui a Napoli elementi veramente tra i migliori d’Italia”.
    Il Procuratore ha poi rivolto un appello alle vittime di usura ed estorsione: “Credo molto in questi progetti antiracket, nelle loro idee alla base. Il senso della mia presenza qui stasera è quello di dire agli usurati, agli estorti, denunciate, venite a trovarmi, io sono disponibile ad accogliervi. Anche di sabato o di domenica, contattatemi sulla mail, denunciate, non avete alibi”.
    Gratteri ha infine sottolineato l’importanza della collaborazione tra cittadini, forze dell’ordine e magistratura: “Qui in Campania – ha aggiunto – c’è una polizia giudiziaria di altissimo livello, di prim’ordine. C’è una magistratura attrezzata e la stiamo migliorando, perché non siamo al top ma lo dico perché ovviamente sono una persona che non si accontenta mai, voglio arrivare a un maggiore livello di performance, di risultati.
    Tutti assieme ce la possiamo fare, se ognuno di noi partecipa. Se invece – ha concluso – va avanti l’individualismo non andiamo nessuna parte”. LEGGI TUTTO

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    Napoli, le recensioni negative online: nuova tattica di estorsione della camorra

    Le recensioni negative online, nuova tattica di estorsioneIl fenomeno del racket si è esteso anche al mondo virtuale, con gruppi organizzati della criminalità che orchestrano valanghe di recensioni negative contro i commercianti che si rifiutano di pagare il pizzo.
    Questo è quanto raccontato da Raffaele Vitale, responsabile del nuovo centro Fai (Federazione Antiracket Italiana) a Chiaiano, quartiere periferico di Napoli. La struttura è stata inaugurata alla presenza del procuratore Nicola Gratteri, del prefetto Michele di Bari e del questore Maurizio Agricola.
    Il centro Fai di Chiaiano si propone di essere un punto di riferimento non solo per gli esercenti del quartiere, ma anche per quelli delle zone circostanti, come Scampia, Piscinola, Miano e Marianella.
    “Da oggi – spiega Vitale, che in passato ha subito estorsioni – siamo finalmente organizzati per contrastare il racket. Lo facciamo anche in un contesto in cui, oltre alle minacce tradizionali, si verificano anche attacchi informatici.
    Oggi ci sono veri e propri bombardamenti di recensioni negative sui social network se, ad esempio, un ristoratore, un barista o un negoziante si rifiuta di versare una somma mensile, che può essere anche modesta come 100 o 200 euro.
    È un’estorsione cyber alla quale spesso si cede, poiché chiedono cifre anche esigue per evitare recensioni negative in massa. Ma è un fenomeno pericoloso, una nuova frontiera del crimine. Anche per queste persone ci poniamo come punto di riferimento: in un momento in cui molti ancora rinunciano a difendere la propria dignità, accettando di pagare la camorra per sentirsi più sicuri, noi siamo al fianco di chi vuole liberarsi dalla sottomissione”.
    Il questore Agricola conferma l’allarme riguardante questo fenomeno: “Il numero di denunce per usura ed estorsione è oggettivamente basso rispetto alla realtà del racket. Fare rete è fondamentale in questo momento di aiuto e crescita”.
    Agricola sottolinea inoltre come “l’estorsione, l’usura e il traffico di droga siano le principali fonti di guadagno della camorra, che reinveste poi tali capitali. Dunque, combattere il racket significa privare la camorra dell’humus e del denaro necessario.
    So che denunciare è difficile, a causa dell’isolamento in cui si trovano spesso commercianti e imprenditori. Per questo le associazioni sono cruciali, perché li accompagnano e non li lasciano soli”.
    Luigi Ferrucci, presidente nazionale della Fai, spiega: “L’associazione antiracket è formata da individui che hanno denunciato il racket e che ora si dedicano ad aiutare i loro colleghi a fare altrettanto.
    A Chiaiano, questa associazione è intitolata a Francesco Tammaro, che nel 1985 fu ucciso dalla camorra proprio dopo aver denunciato. Questo episodio tragico evidenzia la differenza cruciale tra denunciare da soli e farlo all’interno di una rete antiracket, dove in 35 anni nessuno è stato ucciso”. LEGGI TUTTO

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    Gratteri in tv: ‘TikTok è la vetrina delle mafie’

    “TikTok è la vetrina delle mafie”. Il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, intervistato a “Timeline” su Rai 3, ha lanciato un nuovo allarme sui rischi legati all’uso dei social media da parte delle organizzazioni criminali.“Si fanno vedere ricchi, firmati, con tanti soldi e dicono ‘noi siamo il nuovo modello, vuoi diventare come noi?’”, ha spiegato Gratteri. “I giovani non strutturati si trovano avviluppati e pensano che quello sia il loro futuro.”
    Un messaggio pericoloso e fuorviante, che alimenta la cultura mafiosa e mina le fondamenta della società. “I social per i mafiosi sono una sfida alle istituzioni, un’esternazione di arroganza”, ha sottolineato il procuratore di Napoli.
    Ma c’è un altro problema da affrontare: la sfiducia nella giustizia. “La gente spesso non denuncia perché non si fida”, ha detto Gratteri. “Spesso noi come forze dell’ordine e come magistrati non siamo credibili, non riusciamo a trasmettere fiducia. È un problema soprattutto nostro.”
    Un tema delicato e complesso, che richiede un impegno corale per contrastare la criminalità organizzata e rafforzare il senso di legalità.
    “Vivo sotto scorta da 35 anni, non vado al mare da 30. Per resistere bisogna credere che ciò che fai serve: per migliaia di persone sei l’ultima spiaggia, allora resisti a qualsiasi privazione”.
    “Borsellino è morto sapendo di morire, quando è diventato Procuratore di Palermo tutti sapevamo che sarebbe stato ammazzato, lui per primo, era un conto alla rovescia: è questa la grandezza di Borsellino”.
     “Sono preoccupato per l’arrivo del Fentanyl”
    “Sono preoccupato perché a fine anno arriverà in modo significativo il Fentanyl, in USA sta provocando più morti della guerra in Vietnam, è stato il secondo argomento quando Biden e Xi Jinping si sono visti. Arriverà anche in Europa e bisogna attrezzarsi ma è difficile perché è una droga sintetica”.
    “Se si analizzano i fiumi Tevere e Arno si trovano tracce consistenti di cocaina. L’aumento di tossicodipendenti in Italia e in Europa è continuo, sono in aumento le morti da infarto di 40-50-60enni per l’uso di cocaina, che fa meno impressione perché non c’è l’ago”. LEGGI TUTTO

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    Mastella: “La vicenda dei tre giovani torturati fa rabbrividire”

    La vicenda dei tre giovani torturati a Benevento ha suscitato orrore e indignazione. Il sindaco Clemente Mastella ha dichiarato di essere profondamente colpito dalla storia, esprimendo la sua sconcertante reazione.
    Mastella ha comunicato di aver avuto una conversazione telefonica con il Comandante provinciale dei Carabinieri, Enrico Calandro, congratulandosi sinceramente con le forze dell’Arma per l’esemplare operazione condotta in collaborazione con la Procura della Repubblica di Benevento.
    Nel commentare l’escalation di violenza, soprattutto giovanile, il sindaco ha manifestato preoccupazione per la crescita inarrestabile di un fenomeno che sembra ignorare confini geografici.
    La gravità delle accuse, tra cui torture e sequestro di persona, ha portato Mastella a riflettere con tristezza e a esprimere la sua fiducia nella giustizia affinché faccia il suo corso. La sua dichiarazione si conclude con l’auspicio che le indagini portino alla luce la verità e che i responsabili siano chiamati a rispondere delle loro azioni davanti alla legge. LEGGI TUTTO

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    Giallo sulla spiaggia di Capaccio: resti di un piede umano trovati da un turista

    Giallo a Capaccio Paestum, dove ieri mattina sulla spiaggia di Licinella, è stato fatto il macabro ritrovamento di resti ossei in riva al mare.
    Un turista tedesco, mentre passeggiava sulla battigia con il proprio cane, ha scoperto parte della tibia destra e un piede, molto probabilmente appartenenti a un uomo. E’ scattato subito l’allarme e l’arrivo dei carabinieri della sezione scientifica che hanno prelevato il pezzo di piede.
    È difficile stabilire da quanto tempo i resti fossero sulla spiaggia e quando l’uomo sia deceduto. Saranno necessarie ulteriori indagini e analisi per ottenere maggiori dettagli.
    Il magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Salerno ha ordinato il sequestro dei resti per eseguire esami forensi al fine di identificare la vittima tramite il DNA e confrontarlo con quello di persone scomparse o ricercate.
    Le indagini sono in corso per identificare l’uomo e sono state considerate diverse ipotesi, tra cui un incidente in mare o un omicidio. L’unico elemento certo al momento è che si tratti di resti ossei di un uomo, considerando il numero e il tipo di scarpa ritrovata ancora legata all’arto, una scarpa da ginnastica.
    Il fatto che la scarpa e il calzino non fossero particolarmente erosi, nonostante l’azione del mare, suggerisce che la morte sia avvenuta recentemente.
    È probabile che si trattai dei resti di un migrante disperso in mare
    Non è esclusa neppure l’ipotesi che l’uomo possa essere un migrante morto durante una traversata nel Mediterraneo verso l’Italia, data la triste realtà di migliaia di dispersi nell’ultimo anno. Tutte le ipotesi sono prese in considerazione per chiarire questo enigma.
    È stato ascoltato anche il turista tedesco in vacanza a Capaccio, che ha segnalato il ritrovamento.La notizia si è diffusa rapidamente, suscitando interesse e preoccupazione nella comunità locale, molti dei quali si sono recati sulla spiaggia per seguire da vicino le indagini. LEGGI TUTTO

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    SERIE A Raspadori è ancora il giustiziere della Juve: festa Napoli al Maradona

    Emozioni a non finire allo stadio Maradona: il Napoli batte la Juve dopo un finale pirotecnico. Alla rete che ha aperto le marcature di Kvaratskhelia a fine primo tempo risponde Chiesa all’83’. Poi, a tempo quasi scaduto, il rigore fallito da Osimhen e il gol su ribattuta di Raspadori che consegna la vittoria agli azzurri.PUBBLICITA

    Calzona scende in campo con il solito 4-3-3: Meret è il portiere, la difesa è composta invece da Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus e Olivera. A centrocampo il trio è quello formato da Anguissa, Lobotka e Traoré, mentre in avanti sono schierati Politano, Osimhen e Kvaratskhelia.
    Dall’altra parte, Allegri risponde con il patentato 3-5-2 bianconero: Szczesny in porta, la linea difensiva è formata da Rugani, Bremer e Alex Sandro. A centrocampo sono presenti Cambiaso, Alcaraz, Locatelli, Miretti e Iling Junior, mentre in attacco partono Vlahovic e Chiesa.
    Magia di Kvaratskhelia, il Napoli avanti sulla Juve all’intervallo
    Match che parte subito forte: le difese concedono spazi e da una parte e dall’altra fioccano le occasioni e le situazioni pericolose, non sfruttate però né da una parte né dall’altra. Al 10′ la prima grande chance della gara ce l’ha Vlahovic: brutto pallone perso da Olivera, spazio sulla fascia per Alcaraz che con un cross trova l’attaccante serbo che di testa spiazza Meret ma non trova lo specchio della porta.
    Al 24′ la prima occasione vera per il Napoli: cross di Politano, Traorè prova al volo ma svirgola e Di Lorenzo si ritrova il pallone sul destro. La conclusione del capitano è altrettanto sbilenca e si spegne sul fondo. Passano pochi minuti e gli ospiti sfiorano ancora il vantaggio: Miretti pesca Vlahovic sul filo del fuorigioco, il numero 9 supera con uno scavetto Meret ma il pallone colpisce il palo.
    Il risultato si sblocca proprio a pochi istanti dall’intervallo. Cross di Di Lorenzo dalla destra, Bremer mette fuori di testa: Kvaratskhelia sulla ribattuta batte al volo e sorprende Szczesny sul primo palo per l’1-0. Si va a riposo con un brivido gigantesco per Meret: dormita di Traorè, Rugani gli soffia il pallone e Vlahovic, solo davanti al portiere, calcia alto. E’ 1-0 all’intervallo.
    Chiesa pareggia per la Juve, il Napoli fa festa con Raspadori
    La ripresa si apre con un’occasione clamorosa sprecata dalla Juventus: Locatelli raccoglie un cross al limite dell’area e trova Cambiaso, che stoppa e tutto solo davanti a Meret calcia altissimo. Segue una lunga fase di gara a ritmo molto più basso: il Napoli tiene palla e concede pochissimo agli ospiti, sempre meno pericolosi. La gara però si accende clamorosamente nel finale.
    All’82’ il pari firmato Chiesa: il numero 7 bianconero riceve sulla destra, stoppa e batte Meret con un rasoterra che si infila all’angolino. Gli azzurri si butta di nuovo in attacco e Osimhen torna protagonista: in mezzo a tre riesce a stoppare palla in area e subire il contatto sul piede dal subentrato Nonge. L’arbitro Mariani al VAR viene richiamato al VAR e assegna il rigore per il Napoli.
    Dal dischetto va proprio Osimhen: para Szczesny, ma sulla ribattuta è lestissimo Raspadori che la scaraventa all’incrocio. E’ la rete che all’88’ decide la partita: a nulla servono infatti gli attacchi finali degli ospiti che sprecano con Rugani in pieno recupero. Gli azzurri battono la Juve in un Maradona in festa. LEGGI TUTTO