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    Altavilla Milicia, la 17enne confessa: “Ho partecipato a torture e omicidio della mia famiglia”

    ‘La 17enne scampata al massacro della sua famiglia ad Altavilla Milicia ha confessato di aver partecipato alle torture e all’omicidio della madre e dei due fratelli.
    La ragazza ha confessato ai magistrati della Procura dei minori.Ha ammesso di aver partecipato alle torture e all’omicidio perché convinta che il demonio fosse entrato in casa.Le sue confessioni le sono costate l’accusa di omicidio plurimo e occultamento di cadavere e il carcere.
    La strage di Altavilla Milicia è avvenuta il 12 febbraio 2024.Giovanni Barreca ha ucciso la moglie Antonella Salamone e i figli Kevin ed Emanuel, di 5 e 15 anni.L’uomo è stato arrestato e si è dichiarato reo confesso. In carcere sono finiti anche i  complici di Barreca, Massimo Carandente e Sabrina Fina,.
    La 17enne ha raccontato che per settimane la famiglia Barreca, Carandente e Fina hanno pregato per liberare la casa, la madre e il fratellino minore dal diavolo. Non ottenendo risultati, sono passati alle violenze.
     La ragazza dopo la confessione ha anche detto: “Rifarei tutto”
    La madre e i due fratelli sono stati torturati, picchiati e colpiti con oggetti contundenti.Sono stati poi soffocati e incaprettati.
    La ragazza ha detto che ha partecipato alle torture e all’omicidio perché credeva che fosse necessario per liberare la sua famiglia dal demonio. Ha anche detto che “rifarebbe tutto”.
    Il procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, ha definito la strage di Altavilla Milicia “una tragedia che rappresenta il massimo dell’immaginazione umana”.
    Ha fatto un appello ai giovani affinché “si muovano per fare emergere queste situazioni”.In serata ad Altavilla si è svolta una fiaccolata per ricordare le tre vittime della strage.Domani verrà eseguita l’autopsia sui loro corpi. LEGGI TUTTO

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    Crollo in un cantiere a Firenze: 2 operai morti, 3 in gravi condizioni

    Grave incidente in cantiere a Firenze, cedimento di pilone portante Un importante crollo di uno dei piloni principali si è verificato nel cantiere del supermercato in costruzione in via Mariti a Firenze nel quartiere di Novoli.
    I vigili del fuoco sono intervenuti con squadre composte da personale ordinario e Usar light e sono riusciti ad estrarre tre persone vive dalle macerie, ma in gravi condizioni. Attualmente sono in corso le ricerche di altre persone coinvolte nell’incidente. L’evento tragico è avvenuto nella zona nord di Firenze, a Novoli, dove era in costruzione un supermercato della catena Esselunga.
    Al momento si registrano due operai morti e tre estratti vivi dalle squadre dei vigili del fuoco. I feriti, di cui due in condizioni gravi, sono stati trasportati all’ospedale di Careggi. Le operazioni di ricerca continuano, poiché al momento sembrano esserci due operai dispersi.
    Le squadre di soccorso hanno già estratto vive due persone e stanno lavorando per individuare eventuali altre vittime. LEGGI TUTTO

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    Marco Tardelli a processo per abusi edilizi nella sua villa di Pantelleria

    Marco Tardelli, l’ex calciatore di 69 anni e campione del mondo con la Nazionale italiana nel 1982 in Spagna, è imputato per abusivismo edilizio a Marsala.
    L’accusa riguarda la realizzazione di opere non autorizzate nella sua villa sull’isola di Pantelleria. Il fascicolo è stato aperto dalla Procura di Marsala nel 2022 e il processo è in corso davanti al giudice monocratico Matteo Torre, con il pm Raimonda Albertini.
    L’avvocato Enrico Tignini, del Foro di Palermo, difende Tardelli e afferma: “Ci difenderemo dalle accuse ritenendo di poter chiarire dinanzi al giudice tutti i fatti” LEGGI TUTTO

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    LE ULTIME Vittorio Cecchi Gori ricoverato in terapia intensiva al Gemelli di Roma

    Vittorio Cecchi Gori è attualmente in terapia intensiva al Policlinico Gemelli di Roma, come annunciato dalla conduttrice Eleonora Daniele a Storie Italiane su Rai1. L’imprenditore, ex politico e produttore cinematografico, è stato ricoverato all’inizio della settimana a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute.
    Nonostante il massimo riserbo da parte del Policlinico, indiscrezioni provenienti da fonti vicine suggeriscono un quadro clinico molto serio, con una crisi respiratoria che ha portato al trasferimento in terapia intensiva. Secondo Angelo Perrone, amico di Cecchi Gori, ci sono state alcune segnalazioni di miglioramento, ma la situazione rimane delicata.
    Cecchi Gori, nato a Firenze nel 1942, è figlio del produttore cinematografico Mario Cecchi Gori. Ha avuto successi nel mondo del cinema con film come “Il postino” e “La vita è bella”. Tuttavia, la sua carriera è stata segnata da guai giudiziari, tra cui una condanna per bancarotta fraudolenta legata al fallimento della Safin Cinematografica.
    Cresciuto sotto l’ala del padre, Vittorio è diventato numero uno del gruppo dopo la morte del genitore nel 1993. Ha avuto successo anche nell’emittenza televisiva e nel calcio, acquistando la Fiorentina nel 1990. Negli anni successivi, Cecchi Gori ha affrontato problemi personali, separandosi dalla moglie e affrontando difficoltà finanziarie.
    Nel 2002, la Fiorentina ha fallito, portando a indagini giudiziarie e condanne per bancarotta fraudolenta. Ha subito ulteriori condanne giudiziarie per vari casi, compresi quelli legati al fallimento della Fiorentina e della finanziaria Finmavi. La sua salute ha subito alti e bassi, con interventi d’urgenza e ricoveri in passato. Attualmente, Cecchi Gori è nuovamente ricoverato al Policlinico Gemelli, con la sua situazione che rimane delicata. LEGGI TUTTO

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    Duplice omicidio a Cisterna di Latina: un finanziere uccide madre e sorella della fidanzata

    Un duplice omicidio ha sconvolto la città di Cisterna di Latina questa sera.
    Un uomo di 27 anni, Christian Sodano, finanziere in servizio presso la Guardia di Finanza, ha ucciso a colpi di pistola la 19enne Reneè Amato, sorella della fidanzata e la madre di lei, Nicoletta Zomparelli, di 47 anni.
    Il tragico evento si è consumato nella villetta delle vittime, situata nel quartiere San Valentino.Secondo le prime ricostruzioni, il delitto sarebbe avvenuto al culmine di una lite per motivi di gelosia.
    Il 27enne, dopo aver ucciso le due donne, si è dato alla fuga. È stato rintracciato e fermato dalla Squadra Mobile di Latina nel quartiere Q4 della città.
     Il finanziere in fuga è stato fermato dalla polizia
    La terza donna presente in casa, la sorella 22enne di Reneè, fidanzata del finanziere, è riuscita a salvarsi barricandosi in bagno e dando l’allarme.
    Le indagini sul caso sono affidate congiuntamente alla Polizia di Stato e ai Carabinieri. LEGGI TUTTO

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    I Carabinieri smantellano una banda di falsari: 10.000 banconote false sequestrate

    I Carabinieri hanno sgominato un’organizzazione criminale dedita alla produzione e allo spaccio di banconote false.
    L’indagine, coordinata dalla Procura di Napoli, ha permesso di delineare la struttura del gruppo, composto da tre “cellule” operative:
    Produzione: allestita in una stamperia clandestina a Napoli, poi trasferita a Rieti.Distribuzione/Smercio: attiva in Italia (Bologna, Brescia, Cremona, Cosenza, Firenze, Foggia, Lecce, Milano, Novara, Pistoia, Reggio Emilia, Verona, Vicenza) e all’estero (Parigi, Nizza, Marsiglia, Atene e Madrid).Espansione: avviata a Barcellona a settembre 2023 da pakistani precedentemente ad Atene, per permeare nuovi mercati europei.L’operazione ha coinvolto anche l’Ufficio Antifrode dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che ha monitorato le spedizioni di materiali tecnici dalla Cina utilizzati per la produzione delle banconote false.
    Le indagini hanno ricostruito oltre 50 attività di smercio in Italia e portato all’arresto di 4 corrieri negli aeroporti di Roma Fiumicino, Atene e Barcellona.
    Sono state sequestrate circa 500 banconote false per un valore di 50.000 euro, appartenenti a una classe di contraffazione particolarmente sofisticata.
    Si stima che l’organizzazione abbia prodotto circa 10.000 banconote false per un valore nominale di circa un milione di euro, diffuse principalmente in Italia, Grecia, Spagna e Francia. LEGGI TUTTO

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    Il ministro della Difesa, Crosetto ricoverato per una pericardite

    Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, è stato ricoverato d’urgenza nella notte per forti dolori al petto.Secondo le prime informazioni, si tratterebbe di una pericardite.Il Ministro Crosetto è stato sottoposto a coronarografia per accertare le cause del dolore toracico.Le sue condizioni non sono gravi, ma è in corso di valutazione per definire il trattamento più adatto.
    Ma cos’è la pericardite? Da cosa dipende e come si cura?
    Ecco alcune informazioni utili.
    La pericardite è un’infiammazione del pericardio, la membrana che avvolge e protegge il cuore.
    Può essere causata da diversi fattori, tra cui:
    Infezioni virali: la causa più comune.Batteri, funghi o parassiti: in casi più rari.Altre malattie: come l’insufficienza renale, le malattie tiroidee o alcuni tumori.Infarto, febbre reumatica, trauma toracico o procedure invasive sul cuore.Il sintomo più frequente della pericardite è il dolore toracico.
    Il dolore può essere:
    Acuto, simile a una pugnalata.Peggiorare con l’inspirazione, la tosse o la deglutizione.Localizzato al petto o dietro lo sterno, ma può irradiarsi al collo, al braccio sinistro, al dorso e all’addome.Altri sintomi possono includere:
    Febbre.Brividi.Fatica.Difficoltà respiratorie.La diagnosi di pericardite si basa su:
    Visita cardiologica.Elettrocardiogramma (ECG).Radiografia del torace.Ecocardiogramma.Risonanza magnetica.Esami del sangue.Il trattamento della pericardite dipende dalla causa.
    Le forme virali o idiopatiche vengono trattate con farmaci antinfiammatori (FANS), colchicina o steroidi.
    Le forme causate da batteri, funghi o parassiti richiedono farmaci specifici per combattere l’infezione.Nei casi più gravi, può essere necessario drenare il liquido pericardico o ricorrere a un intervento chirurgico. LEGGI TUTTO

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    Strage familiare, i complici di Barreca: “Abbiamo fatto solo del bene”

    Omicidio di Altavilla Milicia: “Liberare la casa dal demonio”, la confessione di Barreca e dei complici. Giovanni Barreca, reo confesso dell’omicidio della moglie Antonella Salamone e dei figli Kevin ed Emanuel, di 15 e 5 anni, ha affermato di aver agito per liberare la casa dal demonio.L’uomo, insieme ai suoi complici Sabrina Fina e Massimo Carandente, avrebbe pianificato il massacro nei minimi particolari.Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, Barreca avrebbe contattato la coppia, conosciuta in una chiesa evangelica, per chiedere aiuto nel liberarsi da Satana che, a suo dire, si era impossessato della moglie e dei figli.
    Fina e Carandente, entrambi fanatici religiosi, avrebbero accettato di aiutarlo.La Salamone sarebbe stata uccisa per prima, forse dieci giorni fa. Il suo corpo è stato trovato carbonizzato e sotterrato sotto pochi centimetri di terra ad Altavilla Milicia.
    I due ragazzini, invece, sarebbero stati soffocati dopo essere stati sottoposti a sevizie. Barreca ha confessato gli omicidi sabato notte, chiamando i carabinieri. I militari hanno trovato i corpi di Kevin ed Emanuel nella loro abitazione.
    La comunità di Altavilla Milicia è sotto choc.
    Un mazzo di fiori è stato messo sul banco della classe del liceo artistico frequentato da Kevin. Anche la sorella frequentava la stessa scuola.“Erano seguiti a casa. La mamma veniva spesso”, ha detto la dirigente scolastica Maria Rita Chisesi. “Adesso dobbiamo sostenere la ragazza e i compagni che sono distrutti”.
    Un particolare inquietante emerge dai racconti di alcuni amici di Kevin.Uno di loro ha riferito di aver ricevuto un messaggio dal ragazzo il 4 febbraio, in cui scriveva che il suo fratellino di cinque anni gli diceva che c’erano i demoni in casa.
    “Demoni che avrebbero ucciso e distrutto la loro famiglia”, ha detto il compagno di scuola. “Mi aveva anche detto che erano entrate in casa due persone che, se non sbaglio, venivano chiamate fratelli di Dio”.
    Forse il nome della setta a cui appartenevano Fina e Carandente. Le indagini sono in corso per chiarire tutti i dettagli del delitto. LEGGI TUTTO

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    Addio alle cartelle esattoriali: in arrivo la riforma del Fisco

    La riforma del Fisco, ormai prossima all’approvazione, porterà grandi novità nel sistema di riscossione italiano.
    L’obiettivo è quello di abbandonare l’attuale sistema di esazione, basato sulle cartelle esattoriali, e di introdurre nuove misure più efficienti e favorevoli ai contribuenti.
    Ecco le principali novità previste:
    1. Rateizzazione più lunga:
    Il numero massimo di rate per la rateizzazione delle cartelle esattoriali passerà da 72 a 120.I contribuenti potranno richiedere la dilazione senza dover giustificare la propria richiesta.
    2. Cancellazione automatica delle cartelle:
    Le cartelle inesigibili, per le quali l’Agente della Riscossione non è riuscito a recuperare il credito, saranno automaticamente cancellate dopo 5 anni dall’affidamento del credito all’Ente riscossore.
    Tale cancellazione non si applicherà ai casi in cui la riscossione è sospesa, vi è una controversia legale in corso o l’impresa debitrice è in concordato preventivo.
    3. Validità più lunga delle cartelle:
    Il termine di efficacia delle cartelle esattoriali passerà da 1 a 3 anni.Ciò consentirà all’agente della riscossione di avere più tempo per tentare il recupero del credito.
    4. Abbandono del sistema di iscrizione a ruolo:
    L’obiettivo è quello di sostituire l’attuale sistema di riscossione basato sulle cartelle esattoriali con l’utilizzo dell’accertamento esecutivo.
    In questo modo, gli atti dell’Agenzia delle Entrate saranno già titolo esecutivo, consentendo l’esecuzione forzata senza dover passare dall’Ente esattore e dalla formazione del ruolo.
    5. Maggiore valorizzazione della fase di accertamento:
    Con la riforma, si intende dare maggiore importanza alla fase di accertamento del debito, rispetto a quella meramente esecutiva.
    Queste sono solo alcune delle principali novità previste dalla riforma del Fisco.
    Si tratta di un cambiamento importante che avrà un impatto significativo sul sistema di riscossione italiano e sui contribuenti.
    Le nuove misure sono volte a rendere il sistema più efficiente e a facilitare il pagamento dei debiti fiscali. LEGGI TUTTO

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     Strage di famiglia, uno dei figli uccisi parlava di demoni a scuola

    Kevin Barreca, ucciso insieme al fratellino e alla madre dal padre, aveva inviato messaggi preoccupanti ad alcuni compagni di scuola.
    Uno degli studenti ha raccontato di aver ricevuto un messaggio il 4 febbraio, poco prima del terribile delitto che i carabinieri di Palermo stanno ancora cercando di comprendere.
    “Kevin mi scriveva che il suo fratellino di cinque anni gli diceva che c’erano dei demoni in casa”, ha riferito il compagno. “Dicono che questi demoni avrebbero ucciso e distrutto la nostra famiglia. Mi ha anche parlato di due persone che sarebbero entrate in casa, chiamandole ‘fratelli di Dio’”.
    I due cani della coppia, che insieme a Giovanni Barreca ha perpetrato l’atroce omicidio, sono stati sequestrati e portati in un canile municipale.
    Gli animali, tenuti nella villetta di via degli Aranci dei due indagati, erano in pessime condizioni e non avevano mangiato da giorni. Una persona attiva nel settore della protezione degli animali ha anche rivelato di aver affidato un gatto a Barreca, che non è stato ritrovato nella casa dove sono avvenuti i delitti.
    Questo fatto fa sorgere il sospetto che l’animale sia stato utilizzato in un rito esoterico dall’uomo, il quale era noto per il suo fanatismo religioso. LEGGI TUTTO

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    Suicidio in carcere a Latina: il 17esimo dall’inizio dell’anno

    Un detenuto di origine indiana, 36enne, in attesa di giudizio per reati a sfondo sessuale, è stato trovato impiccato nel bagno della sua cella nel reparto precauzionale del carcere di Latina.
    Il sindacato Uilpa denuncia la “strage” in corso nelle carcere italiane: “Questo è il 17esimo suicidio dall’inizio dell’anno”, ha dichiarato Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria. “A nulla sono valsi i soccorsi della Polizia penitenziaria.”
    De Fazio critica la mancanza di soluzioni concrete da parte della politica: “Dall’inizio dell’anno, 17 persone si sono tolte la vita in carcere, e un agente di polizia penitenziaria si è suicidato. La strage continua, mentre dalla politica maggioritaria e dal Governo non si intravedono soluzioni. Neppure il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo, ha potuto indicare soluzioni concrete e immediate.”
    Il Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria sottolinea la gravità della situazione: “Quanto sta avvenendo nelle carceri non può lasciare indifferenti. Non si può considerare ordinario un sistema che registra suicidi, omicidi, risse, rivolte, aggressioni alla Polizia penitenziaria, traffici illeciti e possibili degenerazioni. Non è arginabile con strumenti ordinari.”
    La tragedia di Latina è l’ennesimo monito sulla drammatica situazione delle carceri italiane. È urgente un intervento concreto da parte delle istituzioni per migliorare le condizioni di vita dei detenuti e tutelare la sicurezza di tutti.
    La morte del detenuto di Latina è una tragedia che non può essere ignorata. È necessario un impegno serio e concreto da parte di tutti per migliorare la situazione delle carceri italiane e garantire i diritti di tutti i detenuti. Il tasso di suicidi nelle carceri italiane è uno dei più alti in Europa. LEGGI TUTTO

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    Strage di Palermo: trovati in giardino i resti carbonizzati della moglie

    I resti umani carbonizzati rinvenuti nel giardino della villetta di Altavilla Milicia sono stati identificati come quelli di Antonella Salamone, la moglie di Giovanni Barreca, reo confesso del suo omicidio e di quelli dei due figli, Kevin di 16 anni ed Emanuel di 5.
    I resti erano stati trovati sotto un cumulo di terra, insieme a quelli di alcuni animali. I rilievi sono affidati ai Ris di Messina.
    Pascale Ballof, vicina di casa della famiglia Barreca, ha raccontato di aver trovato la porta della sua villetta forzata dopo la tragedia. I carabinieri, intervenuti la notte precedente a causa di lamenti provenienti dall’abitazione, avevano scambiato i miagolii di una gatta in calore per le urla di una persona in pericolo. La donna ha protestato per i danni subiti alla sua casa durante l’irruzione, ricevendo la promessa di una riparazione.
    Amico di Barreca: “Mai saputo di violenze”
    Un commerciante di Altavilla Milicia, conoscente di Giovanni Barreca, ha descritto l’uomo come un lavoratore tranquillo e religioso, noto in paese per la sua indole pacata. Ha espresso incredulità di fronte alla tragedia e ha sottolineato come nessuno sospettasse che Barreca potesse commettere un simile atto. Ha inoltre criticato le persone che affermano di aver assistito a violenze in famiglia senza mai denunciarle.
    La comunità di Altavilla Milicia è sconvolta dalla tragedia. La ricostruzione dei fatti e le eventuali responsabilità di altri individui sono oggetto di indagine. La morte di Antonella Salamone e dei suoi due figli lascia un dolore immenso e un’inquietudine profonda. LEGGI TUTTO