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    Giugliano, minaccia di morte il compagno anche davanti ai carabinieri: arrestato 26enne

    La scorsa notte i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Giugliano in Campania hanno arrestato un 26enne di Caserta, già noto alle forze dell’ordine, per i reati di maltrattamenti in famiglia, resistenza a pubblico ufficiale e tentata estorsione.
    L’intervento è avvenuto a seguito di una chiamata di soccorso da parte di un uomo che, da un appartamento di Giugliano, chiedeva aiuto ai Carabinieri. Il richiedente denunciava che il suo compagno, tossicodipendente, lo stava minacciando di morte per ottenere del denaro. Non era la prima volta che si verificava un episodio simile.
    I Carabinieri, giunti sul posto, hanno trovato il 26enne in stato di agitazione. Nonostante la loro presenza, l’uomo continuava a minacciare il suo compagno, strattonando anche i militari che tentavano di calmarlo. Con non poca difficoltà, il 26enne è stato bloccato e arrestato.
    Solo in seguito, in caserma, la vittima ha raccontato ai Carabinieri diversi episodi di vessazioni e minacce subite dal compagno, che avevano ormai creato un clima di terrore all’interno della loro abitazione.
    L’arrestato è stato condotto in carcere e si trova ora in attesa di giudizio. LEGGI TUTTO

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    L’OPERAZIONE Camorra, tentata estorsione a Pozzuoli: due arresti

    Due presunti affiliati al clan camorristico Longobardi-Beneduce, attivo nel territorio di Pozzuoli (in provincia di Napoli), sono stati arrestati dai Carabinieri della compagnia puteolana in applicazione di un’ordinanza emessa dal gip di Napoli su richiesta della Dda partenopea.
    I due sono gravemente indiziati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il gip ha disposto per entrambi la custodia cautelare in carcere. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, i due destinatari della misura cautelare, a settembre e ottobre del 2022, avrebbero intimidito un imprenditore edile.
    Il tutto sarebbe stato effettuato con riferimento al clan Longobardi-Beneduce al quale hanno detto di appartenere, per ottenere il pagamento di una somma di denaro, di importo imprecisato, per consentirgli la prosecuzione di alcuni lavori di efficientamento energetico svolti per un condominio a Pozzuoli. LEGGI TUTTO

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    Napoli, blitz a Forcella e alle Case nuove: sgominato il nuovo gruppo di camorra

    I quartieri di Forcella e delle Case Nuove a Napoli si sono svegliati stamani con i lampeggianti della polizia accesi.
    Sono numerose le persone che in manette sono state portate in Questura da parte degli agenti della Squadra Mobile su disposizione della Procura Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Napoli.

    Le indagini, già in corsoi da tempo, hanno avuto una accelerata dopo le sparatorie dei giorni scorsi che hanno portato anche al ferimento di una incolpevole donna che transitava al corso Arnaldo Lucci.
     Sgominato il nuovo gruppo criminale di Forcella
    Gli uomini della Squadra Mobile e dei Commissariati di P.S. Poggioreale e Vicaria-Mercato hanno infatti dato esecuzione a un provvedimento cautelare nei confronti di numerosi affiliati  a un nuovo gruppo criminale emergente con base a Forcella.
    Sono tutti accusati gravemente indiziati, a vario titolo, di tentata estorsione e lesioni personali aggravate dal metodo mafioso. LEGGI TUTTO

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    Estorsioni a Teverola: condannati i due boss del clan Picca-Di Martino

    Il Tribunale di Napoli ha condannato due esponenti di spicco del clan Picca – Di Martino, attivo sul territorio del comune di Teverola, nel Casertano, per estorsione aggravata dal metodo mafioso e tentata estorsione.
    In particolare i giudici hanno inflitto 5 anni e 6 mesi al 68enne Aldo Picca, capo della cosca, e 5 anni e 4 mesi di reclusione al 54enne Nicola Di Martino, suo luogotenente.
    I due vennero fermati il 7 aprile scorso dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, con l’accusa di aver estorto ad un farmacista titolare di tre farmacie, a partire dall’anno 2000, svariate somme di danaro, l’ultima pari a duemila euro nel giugno 2021.
    Altra accusa è di aver chiesto il pizzo ad un imprenditore prima delle festività pasquali del 2023; in questo caso il pagamento non è avvenuto per il tempestivo intervento dei carabinieri, cui si era rivolto l’imprenditore.
    Le accuse hanno retto in giudizio e l’11 gennaio scorso è arrivata la condanna di primo grado. LEGGI TUTTO

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    Clan Amato Pagano: 160 anni di carcere. Tutte le condanne

    Condanne complessive a oltre 160 anni di carcere ai ventiquattro imputati del clan Amato Pagano arrestati nel blitz del 2021.
    L’indagine, culminata nel blitz del 2021, aveva confermato Marco Liguori come emergente capo del clan Amato-Pagano. Tra gli arrestati figurava anche Antonio Papa, ex presidente dell’Aicast, sospettato di partecipare direttamente alle attività criminali del clan facilitando i rapporti con commercianti e imprenditori.
    La sede dell’Aicast ospitava le riunioni del clan e gli incontri con le vittime delle estorsioni. Nel marzo 2020, Papa aveva richiesto l’intervento di una task force delle forze dell’ordine, dichiarando preoccupazione per i numerosi furti che stavano colpendo i negozi in una Melito semi deserta a causa dei contagi.
    L’indagine -come anticipato da Il Roma in edicola oggi-aveva rivelato l’esistenza di una forma innovativa di estorsione, affiancata da quella tradizionale con l’imposizione di tre rate annuali e l’acquisto obbligatorio di gadget natalizi. Gli inquirenti stimavano che circa 500 individui fossero vittime del clan.
    Il clan Amato-Pagano è tornato a crescere grazie a un sistema criminale che ha coinvolto uomini in divisa, imprenditori e rappresentanti dei commercianti.
    Il processo di secondo grado si è concluso ieri sera con la sentenza della Corte d’appello di Napoli.
    Ecco le condanne pronunciate:
    Massimiliano Aricò: 2 anni e 8 mesiSebastiano Aruta: 6 anni e 8 mesiRosario Balido: 3 anni e 4 mesiSalvatore Chiariello: 7 anni e 4 mesiClaudio Cristiano: 5 anni e 8 mesiLuciano De Luca: 4 anni e 5 mesiDomenico De Mase: 6 anni e 8 mesiRaffaele De Pancis: 7 anni e 7 mesiDomenico Di Girolamo: conferma di 6 anniMaria De Luca: conferma di 8 anniGiuseppe Liccardo: 4 anni e 5 mesiMarco Liguori: 7 anni e 8 mesi (contro i precedenti 11 anni)Vincenzo Maglione: 4 anni e 5 mesiGianni Maisto: 8 anni e 4 mesi in continuazioneAntonio Miliardi: 7 anni e 4 mesiFortunato Murolo: 6 anni e 8 mesiAntonio Papa: conferma di 13 anni e 4 mesiGiuseppe Pellecchia: 8 anni e 4 mesiMichele Riso: 4 anni e 8 mesiSalvatore Roselli (pentito): 5 anni e 4 mesiAndrea Severino: 12 anni e 8 mesi in continuazioneNicola Schiavone: 6 anniGiuseppe Sinistro: conferma di 9 anni e 4 mesiRaffaele Tortora: 7 anni
    Il processo ha confermato che Marco Liguori è il nuovo boss del clan Amato-Pagano.La lista delle vittime contava, secondo gli inquirenti, circa 500 soggetti. LEGGI TUTTO

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    Stalking, violenze ed estorsioni nella comunità per minori: sei ragazzi in manette

    Martedì mattina personale della Squadra Volanti e della Squadra Mobile di L’Aquila, con la collaborazione delle Squadre Mobili di Roma e Latina, ha tratto in arresto cinque minorenni e un neo maggiorenne, destinatari di altrettante custodie cautelari in carcere. I destinatari delle misure cautelari restrittive sono indagati poiché presunti responsabili dei reati di atti persecutori, […] LEGGI TUTTO